lunedì 28 maggio 2012

Domotica, questa sconosciuta (o snobbata?)


I computer (e simili) e internet sono, al giorno d'oggi, al nostro servizio. Le università si rivolgono agli studenti ormai quasi esclusivamente tramite internet, le aziende usano la potenza di calcolo dei computer al servizio dei processi aziendali, l'industria (in senso stretto) utilizza la sinergia tra la potenza di calcolo e la meccanica (raggiungendo l'automazione), gli automobilisti usano i navigatori GPS, i ragazzi usano lo smartphone per caricare le proprie foto su Facebook e, giusto per tagliare corto con un elenco certamente non finito, le persone serie giocano per ore grazie a bellissimi doni divini chiamati PS3 o XBOX 360.
Insomma, quasi tutte le categorie di persone o, in generale, di utilizzatori sono affiancate nei loro compiti da una qualche scatola contenente un processore e, spessissimo, un'interfaccia per collegarsi al web. Tutte le categorie di utilizzatori... O quasi. Infatti, se proprio volessimo aiutare tutti, ci saremmo già adoperati per costruire un robottino "stiratore" o un cuoco elettronico o, perché no, un intero sistema di domotica per tutta la casa (ogni tanto penso a J.A.R.V.I.S., il maggiordomo virtuale di Tony Stark). 



Onestamente, siamo nel 2012 e cosa stiamo aspettando? Sembra che le uniche innovazioni richieste risiedano in batterie più capienti o in processori di 73esima generazione che riscaldino di 40º C la stanza in cui ci si trova. Al giorno d'oggi e con gli strumenti esistenti oggi (e, perché no, anche senza costi aggiuntivi esorbitanti), è possibile costruire strumenti al servizio della casa intera, permettendo di dialogare con la casa e facendo sì che la casa sia davvero "nostra". Non ci vogliono 5 GHz di processore per adattare la temperatura interna di una casa in base a quella esterna e alle preferenze degli abitanti. Non ci vogliono milioni di euro per un sistema centralizzato di apertura o chiusura delle finestre. Lasciando correre l'immaginazione, si potrebbe dire addio ad ogni pulsante, termostato, maniglia... Volendo, si potrebbe integrare il controllo della casa con il proprio smartphone o tablet: si potrebbe gestire la casa a distanza e le attività casalinghe potrebbero essere pianificate. Si potrebbe controllare la casa con la voce (insomma, Apple ha creato Siri, vuoi vedere che un buon team di ingegneri non sia in grado di creare un J.A.R.V.I.S.?). 

Questo sarà anche l'articolo di un sognatore, ma una cosa è certa: la tecnologia ad oggi disponibile non è sfruttata (come potrebbe esserlo) per migliorare sensibilmente la qualità della vita. E la visione peggiora se si considera che, secondo l'ISTAT, solo 1 italiano su 3 usa internet quotidianamente. 

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