martedì 19 giugno 2012

"Ultrabook!" - "Ultrache?"


Il mercato degli aggeggi tecnologici è in fermento: siamo negli anni in cui il concetto di Personal Computer vuole essere sorpassato. Tim Cook ha già inaugurato, per Apple, la stagione "post-PC".

Piccolo inciso per gli stupidi invasati utenti Mac: PC significa Personal Computer, non significa "computer con Winzozz", quindi anche il vostro è un PC. 

Ormai, i computer sono utilizzati solo per questioni veramente professionali, mentre, per il cosiddetto "cazzeggio" (come la navigazione web o la stesura di un articolo come questo), ci sono gingilli come smartphone o tablet. I vantaggi di queste due ultime categorie di oggetti (rispetto ai computer) sono evidenti: massima portabilità e autonomia energetica. 

Intel è l'industria massimamente presente nel settore computazionale (sia nel B2C, sia nel B2B) e, qualche mese fa, ha lanciato la sua idea: l'ultrabook. Sulla falsa riga prima dei notebook, poi dei (falliti) netbook, l'ultrabook vorrebbe diventare il punto di riferimento per quanto riguarda la potenza di calcolo congiunta alla portabilità. La sessantottina di Santa Clara (CA) si è pure concessa il lusso di definire le caratteristiche minime che ogni computer dovrebbe avere per definirsi ultrabook. 

Pur senza voler criticare le scelte di Intel e senza addentrarsi nello specifico, si nota ugualmente che, questi ultrabook, di "ultra" hanno solo il prezzo. Basta visitare il sito di ASUS o di Dell per constatare che questi gioielli di design non promettono tutta la potenza di calcolo ostentata da Intel. 

Se poi si considera che l'utente medio non ha la benché minima idea di cosa possa essere una RAM, le aziende che hanno materializzato l'idea di Intel hanno proprio fatto un remarkable mistake sul pricing. Certo, i lavori dei designer sono notevoli, ma dovendo disporre di un migliaio di cucuzze, di certo non rivolgerei la mia attenzione su questi artefatti, dato che EA (videogiochi) e Autodesk (progettazione ingegneristica) riderebbero alla sola idea. 

Anche perché, data la metà del prezzo e date le funzionalità mirate/ottimizzate, un tablet è davvero un miglior affare. 

Insomma, già agli inizi dell'era post-PC nel mercato consumer, Intel reagisce con l'ultrabook. Da parte del leader di settore, la cosa è un po' deludente. 

Chissà cosa si vedrà nelle case tra 5 anni. Forse 5 sono pochi. Facciamo 10. 

Intanto Microsoft ha presentato la sua idea di tablet, dando l'impressione di essere promettente. 

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