
La chiave del successo azzurro passa principalmente da Orzinuovi, comune della bassa bresciana, che ha dato i natali al CT Cesare Prandelli. Da quando siede sulla panchina azzurra l'ex allenatore della Fiorentina ha dato spazio ai giovani ed è stato sempre coerente con le proprie scelte, trasmettendo entusiasmo e senso del gruppo.
Oggi c'è la Spagna e per annullare le Furie Rosse gli azzurri cambieranno forma con un'inedita difesa a 3, con l'assoluta novità di De Rossi a far da baluardo del reparto difensivo. Il centrocampo sarà affidato ai piedi fatati di Pirlo che, affiancato da Thiago Motta e Marchisio, mostrerà a Xavi & co. la qualità del made in Italy. Per l'attacco non ci sono bisogno di presentazioni in pompa magna: basta solo dire Cassano e Balotelli che la nostra mente si immagina numeri e giocate d'altri tempi.
Nonostante le nubi si infittiscono sulla testa del nostro calcio, Prandelli si sente "felice come un bambino che ha fatto i compiti". Parole semplici e dirette che ci fanno capire la determinazione e la voglia di questo gruppo. "Ci sarà emozione e tensione" e non neghiamolo che pure noi staremo attaccati al televisore con l'energia di chi scende i campo.
Insomma, Padani doc a parte, oggi ci sentiamo italiani e chi non metterebbe la propria firma per vedere Giaccherini o Balotelli esultare per un gol fatto a Casillas? Ieri l'Europa, perciò anche l'Italia, ha dato il proprio benestare per salvare la Spagna dal tracollo economico, oggi però non vogliamo essere generosi e se gli iberici affondano sportivamente a noi, scusatemi l'eufemismo, non è che ce ne importi molto.
Vogliamo vincere perchè teniamo al tricolore e almeno oggi PDL e PD insieme in un unico coro possono gridarlo: FORZA ITALIA!
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